Archivi del mese: gennaio 2017

NomoΣ Movimento Forense accoglie la proposta che parte dal Foro di Catania: la petizione per la riduzione dei costi di gestione di Cassa Forense.

NomoΣ Movimento Forense aderisce alla proposta per la riduzione dei costi di gestione della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza Forenseappoggiando il principio alla base della petizione formulata dall’Avv. Goffredo D’Antona e veicolata attraverso il web  ed i social network (evento e gruppo su Facebook).

Considerato il momento attuale nel quale molti colleghi sono costretti a grandi sacrifici e alla contrazione dei propri redditi professionali, le istituzioni forensi devono necessariamente contenere i propri costi di gestione.  

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Di seguito il Testo della petizione:

PETIZIONE

Ai Signori Avvocati componenti del consiglio di amministrazione della Cassa Forense.

Cari Colleghi,

in questi giorni abbiamo potuto verificare i costi per la Cassa relativi ai soli organi di amministrazione e controllo della stessa. Allo stato ci riferiamo solo a questa voce di bilancio. Parliamo di quasi 3 milioni di euro. A questa cifra si arriva sommando gli emolumenti annuali per le cariche a titolo esemplificativo il Presidente percepisce circa 73 mila euro ed il suo vice 56 mila. A questi emolumenti fissi verifichiamo l’aggiunta di 413 euro a titolo di gettone di presenza. In questo momento storico la crisi dell’Avvocatura è evidente a tutti, tanti troppo Avvocati fanno sacrifici enormi ogni due mesi per pagare quanto dovuto, togliendo risorse economiche ( ed anche emotive ) all’aggiornamento professionale, alla retribuzione dei collaboratori. Assistiamo a continue cancellazione dagli Albi da parte di avvocati di tutte l’ età per difficoltà di ogni tipo, ma tra queste proprio il pagamento della Cassa forense. E’ evidente pertanto che simili costi di gestione, sono palesemente inopportuni e ci consentirete indecorosi. Molti giovani avvocati ritengono che le somme versate per la cassa mai rientreranno sotto forma di pensione nei loro portafogli. E se questa percezione può apparire esagerata, compiendo attraverso il sito della cassa delle simulazioni pensionistiche, tanto esagerata non lo è più. Parliamo di pensioni da fame percepite ad età molto molto avanzata. Per questo un numero elevatissimo di avvocati vede pagamento della Cassa come un balzello da versare esclusivamente per continuare ad esercitare la professione che si è sempre sognato : essere Avvocati. Per questo siamo qui non chiedervi conto del vostro operato, almeno per adesso, siamo qui a chiedervi un atto di opportunità e di Giustizia professionale. L’abbattimento drastico e immediato dei costi di amministrazione e controllo di un ente che sappiamo non essere una fonte di prebende e compensi per pochi, ma una Cassa che dovrebbe assicurare un vecchiaia serena a chi ha dedicato una vita alla tutela dei diritti. Questi sono gli Avvocati, ed un avvocato che compie sacrifici economici non è un avvocato sereno e un avvocato non sereno non potrà mai essere un buon avvocato. Servire la Cassa Forense è un onore perché si serve l’ Avvocatura tutta, pertanto nessuno, men che mai voi, si potrebbe lamentare di un atto di decoro e di senso di responsabilità. Un primo, e non certo l’unico, passo per rendere meno odiosa la Cassa Forense. Siamo certi che non penserete che la nostra richiesta sia populista o demagogica, siete rappresentanti degli avvocati, e faremo un torto a voi e a noi che vi abbiamo eletto se qualcuno possa pensare a richieste di tal tipo. Siamo certi in un vostro pronto e immediato riscontro a quello che è allo stato una richiesta indirizzata al Consiglio tutto e non ai singoli componenti. Certi di non dover esternare in maniera più eclatante ( ma sempre da Avvocati ) la nostra semplice e giusta richiesta.

Cordialmente i vostri colleghi i vostri iscritti i vostri elettori. Goffredo D’Antona foro di Catania”.

Scarica il testo della petizione


 

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